Basik

Via Maceri

Artista

Lucio Basik Bolognesi, attivo come writer dall’inizio degli anni Novanta, ha sviluppato il suo stile partendo dalle bombolette e approdando a molte altre tecniche durante gli anni, mixando elementi del suo background con ispirazioni medievali e rinascimentali, ma anche moderne, contemporanee e avanguardiste. Le caratteristiche del suo lavoro rimandano a influenze anche dal mondo dell’illustrazione e della comunicazione visiva, mentre i suoi ultimi lavori evidenziano il bisogno di una più intensa connessione tra l’artista, il soggetto rappresentato e il supporto su cui opera. I suoi ultimi lavori figurativi si concentrano soprattutto sulle mani e la loro gestualità, e prendono ispirazione dalla cultura popolare, da immagini religiose e simbolismo.

Alla fine degli anni Novanta è stato nominato dalla rivista Aelle uno dei tre street artist più influenti del suo paese. Nel 2007 i suoi lavori sono stati esposti alla mostra collettiva “Street Art Sweet Art at PAC (Padiglione di Arte Contemporanea)” a Milano. Basik ha inoltre esposto a San Francisco, Los Angeles, Londra, Berlino e Milano, ma anche in tante altre città. Attualmente vive e lavora a Rimini.

Tema ed esegesi dell'opera

Piccola esegesi: si tratta dell’opera forse più criptica dell’intera serie di muri forlivesi. Il tema era il Risorgimento e Lucio ha scelto di mettere al centro dell’opera la luce, quella dei flash che si iniziavano ad usare in quel periodo, ma attualizzandola e portando il ragionamento fino ai giorni nostri. Il muro infatti rappresenta la combinazione del martirio di Santa Lucia con il ragionamento dei 15 minuti di popolarità di Andy Warhol. Una moderna Santa Lucia, con le sembianze di una giovane donna contemporanea si copre gli occhi per nascondersi dall’eccessiva sovraesposizione a cui oggi siamo soggetti con la diffusione fagocitante dei social network e delle immagini pubbliche. Se Warhol diceva che tutti abbiamo diritto a 15 minuti di popolarità, con i social oggi tutto questo esplode e la vera sfida celebre sta nel proteggersi da questa esposizione, senza dare in pasto a tutti la propria immagine.

Il Muro, il Contesto e le Storie

Se Caravaggio è motivo di ispirazione per Ravo lo è in quest’opera anche per Basik che utilizza la luce come evidenziatore del suo messaggio mettendo in primo piano una figura che si coglie al meglio solo con qualche passo di distanza dal muro. La maestosità dell’opera è data dalle dimensioni della ragazza che fa sentire piccolo chi la guarda. Anche in quest’opera abitano persone e storie. La signora Maria che con curiosità e affetto ci chiedeva tuti i giorni come stessimo e che insieme a suo marito ci ha accolto in casa per rifocillarci e consentire a Lucio di ricaricare il cellulare ci ha raccontato la sua storia da ragazza e i suoi 15 minuti di celebrità; ad inizio secolo era una brava ballerina di liscio e Secondo Casadei quando la incontrò, durante una delle innumerevoli serate in zona, le propose di fare la maestra di ballo per insegnare anche ad altri a ballare così bene. Maria in prima battuta non si sentì all’altezza, anche perché non aveva le scarpe adatte ne i soldi per comprarle ma decise comunque di accettare la proposta e con il primo compenso per il suo insegnamento si comprò proprio le scarpe da ballo per poter continuare la sua passione. Oggi Maria non balla più ma le note di Secondo Casadei continuano a risuonare da quella piccola finestra in via Maceri facendo da piacevole contrasto e colonna sonora alla ragazza di Basik.