Eron

Vicolo San Domenico

Artista

Eron nasce a Rimini nel 1973.

Eron è tra i più importanti street artist in circolazione, ha esposto a manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia e al Chelsea Art Museum di New York ed è stato il primo street artist al mondo a dipingere una chiesa (San Martino in Riparotta, Rimini).

Eron trasforma le macchie di muffa, di ruggine e di umidità che trova sulle pareti in vere proprie opere d’arte che richiamano la delicatezza e la purezza dello spirito: le trasparenze e le sfumature fanno sì che i soggetti rimangano sospesi in una dimensione spazio-temporale indefinita che porta lo spettatore in uno stato di estasi e smarrimento.

È punto di riferimento per l’intero movimento street art italiano.

Tema ed esegesi dell'opera

ART.3 Costituzione della Repubblica Italiana

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"

Piccola esegesi: la sensibilità artistica di Eron emerge nella scelta di rappresentare l'assenza di discriminazioni su uno dei muri dal più alto valore simbolico del Festival del 2018; come pochi in città sanno, il voltone di via San Domenico segnava nella prima metà del 900 l'accesso alla zona ebraica di Forlì, zona compresa tra corso Diaz e via Caterina Sforza, che vide anche la presenza di un campo di concentramento presso l'Albergo Commercio in Corso Diaz, istituito dalla Repubblica Sociale Italiana a livello provinciale per adunarvi antifascisti ed ebrei in attesa di deportazione verso i campi della morte. Fu operante dal dicembre 1943 al settembre 1944; tragico epilogo di questa vergognosa esperienza fu il fatto che, con l’avvicinarsi del fronte di liberazione nel 1944, i fascisti liquidarono sul posto gli ultimi deportati, uccidendo in una sola volta 37 persone. Tra la quotidianità e il realismo di panni stesi ad asciugare emerge quindi sullo sfondo la divisa da deportato.

Il muro, il Contesto e le Storie

La presenza di Eron a Murali 2018 ha innalzato drasticamente il livello artistico della manifestazione, trattandosi dell’artista numero uno in circolazione in Italia e punto di riferimento per l’intero movimento artistico internazionale. La cosa che più ci ha impressionato è stata, però, la semplicità e la disponibilità di Eron che, fin dai primi contatti, si è rivelato una persona estremamente disponibile e sensibile; ci aspettavamo di dover accogliere un fenomeno, lo abbiamo fatto ma soprattutto abbiamo accolto un ragazzo che è stato in grado di leggere il muro come pochi altri sarebbero stati in grado di fare.

Eron è senza dubbio una persona schiva ma non per questo distaccata, la disponibilità al confronto con i numerosissimi fans che sono venuti apposta a Forlì per incontrarlo durante i lavori è stata testimonianza di una cordialità autentica. La scelta di mantenere il volto coperto rischiava di allontanare l’artista dai cittadini, ma così non è stato e la presenza dei volontari sotto il muro, in alcuni momenti era proprio per consentirgli di lavorare, altrimenti sarebbe stato continuamente interrotto dai passanti.

Lo stile di lavoro di Eron è stato qualcosa di magico; il tardo pomeriggio di maggio in vicolo San Domenico è diventato un appuntamento di relax e distensione per molti, tantissimi dei quali non erano nemmeno mai transitati da quel vicolo. La musica scelta per lavorare era uno struggente fado portoghese che riempiva il vicolo di una atmosfera unica e incantava i passanti obbligandoli a soffermarsi e a perdere il senso del tempo. In questo caso l’intervento ha centrato in pieno l’aspetto di VALORIZZAZIONE tipico della Street Art e ha determinato la RIAPPROPRIAZIONE di una storia da parte dei cittadini. Il tutto condito da una espressività stilistica che non ha eguali.

La presenza di Eron ha dato ampia visibilità internazionale al festival, lui e Millo sono stati gli artisti che hanno consentito passaggi importanti sulle principali piattaforme e profili social di riferimento della street art mondiale.